sabato 12 marzo 2016

Filmografia sul climate change: distopia "il clima che verrà (2007)"

Un recente film per la Tv é stato girato in chiave docufilm "Il clima che verrà" ha un tono apparentemente ansiogeno, l'opera disegna una distopia dal buon profumo, che é inconsistente sotto i denti del telespettatore vediamo il perché!.
S'ignora il fatto che in Asia da tempo ci sia una rincorsa agli armamenti. S'ignora che esistano vistosi problemi di sovrapopolazione, si finge di non sapere che non esista una proliferazione nucleare tattica in Asia. Se l'Asia é un grande continente, non si può supporre che l'Asia non abbia a soffrire cambiamenti climatici, che inducano shock idrici e/o alimentari, allagamenti & migrazioni per danni da climate change!. Nel docufilm non c'é nessun riferimento alle implicazioni per climate change sulla Corrente del Golfo e/o alla conseguente canadizzazione del clima nord europeo. Mentre invece il Polo Nord e Groenlandia si squagliano come granite la Corrente del Golfo rallenta!

La risorsa é una distopia inconsistente, sottostima in modo ampiamente lacunoso ogni tipo di dinamica ed interazione umana negativa. Il docufilm appare MOLTO RASSICURANTE PER IL TELESPETTATORE, dato che non immagina nessuna probabile guerra nel Mediterraneo oppure in Asia. E' poi paradossale che per il docufilm NON ESISTA LA BOMBA DEMOGRAFICA AFRICANA, dando per scontato nel docufilm, che i popoli africani potranno migrare pacificamente in Europa, risolvendo così ogni loro problema!. 

Il clima che verrà - presentazione

Come sia stato possibile generare un documentario sul climate change, ignorando le possibili guerre, quando la storia narra che la guerra é una costante della storia umana, é sinceramente una vistosa pesante deficienza del docufilm!.

La Storia, severa maestra di vita, insegna che le migrazioni purtroppo, sono sempre state sinonimo di guerra:

1-L'impero Romano dal 166dc cercò di gestire il problema della migrazione di barbari, prima con guerre locali sulle frontiere, poi pagandoli per non farli emigrare, quindi fu costretto a scontrarsi perdendo la guerra nel 476dc il risultato fu che l'impero romano fu distrutto dalle migrazioni dei barbari.
 https://it.wikipedia.org/wiki/Invasioni_barbariche

2-I cinesi nel 1211dc erano molto più numerosi dei mongoli, tuttavia finirono sottomessi e governati dai mongoli, a causa di una migrazione di un piccolo popolo nomade che era migrato all'interno dell'Asia.
https://it.wikipedia.org/wiki/Gengis_Khan#Invasione_della_Cina

3-In Sud Africa arrivarono gli europei nel 1486dc immediatamente i sud africani finirono schiavizzati oppure emarginati (dopo varie guerre europee sul suolo africano, che non giovarono alle popolazioni locali per recuperare l'indipendenza) i sud-africani finirono segregati in casa propria, sino al 1994
https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_del_Sudafrica#La_colonizzazione_olandese_e_l.27occupazione_britannica

4-I pellirossa di fronte ai primi pellegrini del 1620dc furono tolleranti e li aiutarono, poi già dal 1776dc (dichiarazione d'indipendenza USA) in poco tempo i pellirossa non furono più in grado di contrastare o gestire l'immigrazione europea, talché i pellirossa finirono tutti morti ammazzati (1894dc) oppure emarginati nella loro terra.
https://it.wikipedia.org/wiki/Colonizzazione_europea_delle_Americhe#Colonizzazione_dell.27America_settentrionale
https://it.wikipedia.org/wiki/Padri_Pellegrini
https://it.wikipedia.org/wiki/Guerre_indiane

5-Gli aborigeni australiani nel 1788dc, non furono in grado  di gestire l'immigrazione europea, talché gli aborigeni finirono tutti morti ammazzati oppure emarginati nella loro terra.
https://it.wikipedia.org/wiki/Australiani_aborigeni#Prima_della_colonizzazione

6-I palestinesi nel 1947 (e poi gli stati vicini), non furono in grado d'arginare la migrazione ebraica in Palestina. Oggi i palestinesi sono divisi in due stati e nei giorni dispari lanciano missili artigianali su Israele, mentre nei giorni pari si beccano le bombe al fosforo degli israeliani.
https://it.wikipedia.org/wiki/Israele#Storia_dello_Stato_di_Israele

Se la storia c'insegna che le migrazioni sono sinonimo di guerra, perché nel XXI secolo le migrazioni dall'Africa e/o in Asia, dovrebbero portare pace e prosperità al genere umano, se é sempre stato l'esatto contrario?!

Il problema del climate change non é un problema animalista, non é nemmeno un problema climatico o meteoreologico, non é un problema di coscienza civica od ambientale!. Alla natura non gli frega un cazzo se la taiga diventerà steppa, se la tundra diventerà taiga, se il livello dei mari saliranno con l'acqua salata che s'infiltrerà nelle falde acquifere e/o se nel permafrost si scioglieranno incontrollabili volumi di gas ad effetto serra e se gli oceani saliranno d'acidificazione.

Il climate change oggi é causato da:

-sovrapopolazione del pianeta Terra
-produzione massiva d'energia con carburanti fossili (dal I,II,III mondo)
-gas ad effetto serra già rilasciati, per i quali occorrono tempi lunghi per essere riassorbiti naturalmente.

Per essere efficace (contro le emissioni incontrollabili che sono alimentate da positive feedback in Siberia) l'umanità dovrebbe ridurre in senso assoluto le proprie emissioni, puntando su una politica di riconversione industriale (da parte di tutti I,II,III mondo) al ciclo del solare termodinamico economia dell'idrogeno. Invece il mondo sta facendo crescere le emissioni con l'accordo di Parigi, continuando ad usare energie fossili.

Poiché il pianeta é popolato da esseri umani, questi sono soliti interagire tra loro per ragioni economiche, politiche, ambientali, militari, ideologiche, religiose... in ultima analisi quindi gli effetti del climate change saranno una seria questione: economica, politica e militare!.

-impatti diretti a causa del climate change con eventi climatici estremi, sulle città ed infrastrutture e quindi sulla necessità di riallocare risorse finanziarie (che sono scarse e suscettibili d'impieghi alternativi e concorrenti), su nuove e vistose esigenze a discapito di priorità di ordine inferiore.

-impatti diretti a causa del climate change con variazioni climatiche (salita del mare e/o cambio di clima) con incisioni negative sulla produzione agricola, calo della fertilità delle terre, assottigliamente delle riserve d'acqua dolce e crescenti necessità d'energia (e dell'accesso alle sue fonti) per mitigare questi problemi causati dal clima.


-impatti diretti a causa del climate change sull'accesso dai mercati alle risorse vitali (energetiche, alimentari, idriche) scarse, da parte di un'umanità in sovrapopolazione sulla Terra. E' ovvio che i bisogni primari insoddisfatti, probabilmente faranno detonare collisioni violente di popoli sulla Terra, per imporre una diversa redistribuzione delle vitali risorse scarse.


Una recente conferenza del Climatologo-comunicatore Luca Mercalli sul climate Change.

Non provare già da oggi a mitigare queste piaghe future, celando con dell'ottimismo idiota, la pesante realtà futura... 
farà solamente materializzare il peggiore degli scenari possibili, che ci obbligherà a subirne un pieno impatto!.